Home Italia Modena, violenze in carcere: agente aggredito senza il sostegno delle istituzioni

Modena, violenze in carcere: agente aggredito senza il sostegno delle istituzioni

Il SAPPE denuncia l'ennesima aggressione a un poliziotto penitenziario, mettendo in luce la mancanza di solidarietà da parte delle autorità.

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Aggressione a Modena: un nuovo episodio di violenza in carcere

Ancora una volta, la casa circondariale di Modena è al centro delle cronache a causa di un’aggressione nei confronti di un agente di polizia penitenziaria. L’episodio si è verificato presso il Reparto Accoglienza, dove un detenuto extracomunitario ha protestato in modo violento per ottenere una terapia farmacologica superiore a quella prescritta. Dopo aver minacciato un’infermiera, il detenuto si è scagliato contro l’agente in servizio, colpendolo al volto. L’agente ha dovuto essere trasportato al Pronto Soccorso per ricevere le cure necessarie.

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Il SAPPE denuncia le difficoltà del sistema penitenziario italiano

Secondo i segretari del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), Gennaro Caruso e Francesco Campobasso, questo episodio mette in evidenza ancora una volta le difficoltà e le carenze del sistema penitenziario italiano. Essi sottolineano come un’aggressione a un servitore dello Stato rappresenti un’offesa all’intera Nazione e un gesto vile, specialmente quando avviene all’interno di un carcere, dove i detenuti dovrebbero essere soggetti a un processo di risocializzazione.

Mancanza di solidarietà dalle istituzioni

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha espresso con amarezza la mancanza di solidarietà da parte delle istituzioni nei confronti del collega aggredito. Capece ha ironizzato sul fatto che, diversamente da altri casi recenti di aggressione a membri delle forze dell’ordine, l’agente di polizia penitenziaria dovrà accontentarsi del solo supporto del SAPPE. Capece ha ricordato come negli ultimi mesi del 2024 siano già stati registrati 1.700 casi di violenza contro il personale di polizia penitenziaria, eppure queste gravi aggressioni sembrano passare inosservate agli occhi delle istituzioni e della politica.

Conclusione: La polizia penitenziaria, una “figlia di un dio minore”?

La denuncia del SAPPE mette in luce una triste realtà: le aggressioni al personale di polizia penitenziaria sembrano essere considerate come meri numeri statistici dalle istituzioni. Questo episodio a Modena è solo l’ultimo di una lunga serie di violenze che continuano a minare il già fragile sistema penitenziario italiano. È giunto il momento di riflettere seriamente su queste questioni e di offrire il giusto sostegno a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza all’interno delle carceri.

Invitiamo i lettori a esprimere la loro opinione su questa delicata situazione commentando nel form in basso.

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