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Musica e “Sfumature”: oggi intervistiamo Francesco Giordano

Francesco Giordano
Francesco Giordano
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Oggi vi parliamo del cantautore marchigiano Francesco Giordano che ha pubblicato il primo album “Sfumature” un progetto composto da 10 brani, ognuno dei quali tratta una tematica a se.

L’idea è stata concepita come un “esperimento musicale”; ogni singolo pezzo si differenzia dall’altro per la scelta stilistica, l’arrangiamento e il testo. Con questo disco, il cantautore vuole trasmettere sensazioni e messaggi di speranza, positività, valori etici ed intellettuali, spingendo il pubblico verso la riflessione e la concentrazione testuale delle canzoni. La voce è l’elemento chiave di ogni brano, che permette un’accurata interpretazione cercando di trattenere l’ascoltatore portandolo pian piano all’interno di questo vasto mondo chiamato appunto “Sfumature”. L’arrangiamento applicato conferisce originalità e stile ad ogni singola traccia; i pezzi vengono eseguiti per una buona percentuale da musicisti professionisti, scelta fatta per sottolineare il fatto che la musica migliore viene partorita e concretizzata dalle mani dell’uomo. In questo lavoro possiamo notare la presenza di brani che variano per il loro stile dal swing/jazz ad un old pop, dal reggae a delle ballad pop, dal pop rock al reggaeton, insomma un vasto mondo che gravita  attorno al significato del termine “musica”.

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Com’è iniziato il tuo percorso?

Ciao! Mi chiamo Francesco Giordano ho 24 anni e sono un cantautore. Scrivo testi per poesie e canzoni dall’età di 16 anni circa e nel 2018 ho intrapreso la strada del cantautorato dedicandomi oltre che ai testi, anche e soprattutto alla musica. Studio “canto” dall’età di 14 anni e pratico lezioni di pianoforte e composizione classica da 3 anni ormai. Ogni giorno cerco di approfondire sempre di più l’espressione del mio linguaggio musicale sia per arrivare in maniera più diretta al pubblico, sia per essere più chiaro con me stesso. E’ iniziato tutto molto per caso quando una sera, all’oratorio del mio quartiere, presi il microfono ed incominciai a cantare “home” di Michael Buble. Nei giorni successivi mi contattò una cara amica di famiglia e mi chiese se avessi avuto intenzione di partecipare ad un concerto di beneficenza per la fame in Africa. Senza tergiversare accettai e mi esibii in questo teatro. 

Come potremmo definire il tuo genere?

Al momento non riesco a conferire un preciso genere alla mia musica. Mi definisco un cantautore in vecchio stile che guarda con speranza al futuro; sono sperimentale, ermetico ma allo stesso tempo romantico e sensuale.

Che messaggio vorresti lanciare con la tua musica?

Credo molto in quello che faccio e in quello che scrivo. Molto spesso i miei testi sono dei  consigli che voglio dare ad ogni persona che mi ascolta, voglio essere un amico di tutti per cercare di trasmettere speranza e voglia di comunicare. Al giorno d’oggi si sta perdendo il valore del termine “ASCOLTARE” e proprio per questo voglio regalare alla musica italiana, e non, l’essenzialità dei valori etici ed umani sotto il punto di vista musicale. Desidero che la gente si concentri, si sieda a tavolino ed ascolti passo passo ogni parola che dico/scrivo, in modo tale da poter far riflettere ogni singola persona sul vero significato di due termini per me essenziali, proprio come VITA e MUSICA

Da poco è uscito il tuo nuovo album. Ti va di presentarlo ai nostri lettori?

“Sfumature” è il mio primo progetto musicale realizzato e contiene al suo interno un totale di 10 brani. Ogni brano tratta una tematica a se. L’idea fu concepita come un “esperimento musicale” ; ogni singolo pezzo si differenzia dall’altro per scelta stilistica, arrangiamento e testo trattato. L’album nel suo insieme vuole trasmettere sensazioni e messaggi di speranza, positività, valori etici ed intellettuali, spingendo il pubblico verso la riflessione e la concentrazione testuale delle canzoni. La voce è l’elemento chiave di ogni brano, essa attraverso un’accurata interpretazione cerca di intrattenere l’ascoltatore portandolo pian piano all’interno di questo vasto mondo chiamato appunto SFUMATURE. L’arrangiamento applicato conferisce originalità e stile ad ogni singola traccia; i pezzi vengono eseguiti per una buona percentuale da musicisti professionisti, scelta fatta per sottolineare il fatto che la musica migliore viene partorita e concretizzata dalle mani dell’uomo. In questo lavoro possiamo notare la presenza di brani che variano per il loro stile dal swing/jazz ad un old pop, dal reggae a delle ballad pop, dal pop rock al reggaeton, insomma un vasto mondo che “sfuma” attorno al significato del termine “musica”.

C’è un filo conduttore che lega i brani dell’album?

Esistono più fili conduttori in questo progetto. Questi rappresentano i valori che il sottoscritto possiede e che cerca di trasmettere al suo pubblico, i consigli che desidera comunicare e le proprie esperienze trascorse.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Nuovi progetti saranno: organizzazione di live, ricerca di nuovi argomenti da trattare, studio ancora più approfondito del mercato musicale e realizzazione e promozione del nuovo EP “petali” già in fase di costruzione.

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