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Password: ringiovanire! (con eleganza)

Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica SIME
Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica SIME
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Contro i visi ‘gonfiati’ di filler per spianare le rughe, si impongono le correzioni ‘gentili’ effettuate con un sapiente mix delle diverse tecniche a disposizione. Fondamentale a tutte le età la ‘manutenzione’ e la prevenzione

È il momento insomma dei filler ‘gentili’ utilizzati a piccole ‘pennellate’ per ridisegnare il volto. Un netto trend ‘contro’ si registra invece sul fronte dei filler riempitivi ad effetto lifting, usati spesso in maniera troppo generosa. Stanche di quei volti da ‘pugile alla sesta ripresa’, molte donne stanno tornando a rivolgersi al chirurgo plastico per un lifting (anche in formato ‘mini’) tradizionale. Ma per chi non ama proprio il bisturi, stanno prendendo piede una serie di tecniche alternative o complementari ai filler ‘riempitivi’ per ottenere un effetto lifting non chirurgico. È il caso dei fili ad esempio che stanno vivendo una seconda primavera e un grande revival e di una serie tecniche ‘fisiche’ come le radiofrequenze o ancora del microneedling. L’invecchiamento cutaneo è causato da uno sbilanciamento tra fenomeni di degradazione e di sintesi di alcuni componenti strutturali quali acido ialuronico, glicosamminoglicani, collagene ed elastina. L’obiettivo dei cosiddetti ‘biostimolanti’ iniettivi è proprio quello di riattivare il metabolismo ‘costruttivo’ delle cellule, cutanee stimolando la sintesi dei componenti della matrice cellulare. Una novità in questo campo è rappresentata dalla CHAC Technology, una sorta di ‘mesoterapia’ anti-rughe che consente di stabilizzare i principi attivi senza impiego di reagenti chimici (abstract 165, Davide De Rossi), rilasciandoli gradualmente in modo da prolungare e intensificare l’effetto del trattamento. Questa tecnologia consente di ottenere dunque dei biostimolanti con principi attivi stabili ed efficaci più a lungo.

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Nella fascia dei 30-40 anni è sempre più richiesto il cosiddetto trattamento ‘full face’ che consiste nel rimodellare con i filler a base di acido ialuronico (con caratteristiche diverse in base all’area da trattare, utilizzando diverse tecniche iniettive) vari distretti del volto (fronte, naso, zigomi, labbra, profilo mandibolare e mento), in un’unica seduta, per armonizzare i volumi senza derogare all’eleganza delle forme. Facendo cioè piccoli ritocchi solo dove effettivamente servono. I filler dinamici sono particolarmente adatti al trattamento di un viso giovane. I risultati – assicurano gli esperti – sono immediati e garantiscono un effetto ‘social glam’ sempre nel rispetto dell’eleganza e dell’equilibrio. E per ‘cancellare’ le rughe,all’orizzonte spunta una tecnica innovativa, la il cosiddetto ‘micro-coring’ (ELLECORE VENUS CONCEPT), una tecnologia robotica di ultima generazione per il trattamento delle rughe profonde delle guance e del terzo inferiore del viso. La tecnica consiste nell’asportare una serie di ‘tondini’ di cute con degli aghi speciali dal diametro interno inferiore a 0,5 mm, creando in questo modo delle ‘colonnine’ di buchi così piccoli che guariscono senza lasciare cicatrici. Incirca 30 minuti di trattamento, si arriva a rimuovere il 5-7% di cute e cancella le rughe.

L’accoppiata tossina botulinica-filler continua agodere di ottima salute e mostra un trend in crescita; la novità in questo campo è rappresenta dalle neurotossine long-acting (fino a 6-9 mesi) come Daxi®, dall’attività a lunga durata dovuta al fatto che la neurotossina è legata ad una proteina che aiuta a prolungarne l’attività a livello del muscolo. Gli effetti diventano del tutto visibili dopo due settimane e possono durare fino a 6-8 mesi (contro i 3-4 mesi delle formulazioni attuali di tossina). Per ora Daxi è approvata solo negli Usa (dalla Fda), ma dovrebbe arrivare a breve anche in Italia. Per il distretto viso e sotto-mento, una nuova tecnologia è rappresentata dagli ultrasuoni ‘sincronizzati’ (ultrasuoni sincroni a fasci multipli) che erogano calore (circa 65°) ad una profondità di circa 1,5 mm. Permette di ottenere un visibile risollevamento dei tessuti trattati, riducendone la lassità (abstract Carlo Borriello). Infine, per migliorare i risultati dei trattamenti di medicina estetica nelle donne in menopausa, una nuova proposta è rappresentata da un nutricosmetico a base di trifoglio rosso, vitamina D e niacina. L’apporto combinato e sinergico di fitoestratti vegetali, minerali e vitamine potenzia l’effetto anti-aging di questi trattamenti in età menopausale (abstract Magda Belmontesi).

Come ti ringiovanisco il mitocondrio. La cute ahimè invecchia come tutto il resto dell’organismo, con la differenza che questa è immediatamente visibile. Rughe, macchie e lassità sono i risultati dell’azione dei fattori intrinseci ed estrinseci dell’invecchiamento, rappresentati da fattori ambientali (esposizione al sole e all’inquinamento, nutrizione non corretta), genetici e naturalmente dalla variabile ‘tempo’. Tutte queste concause vanno ad incidere sulla performance dei mitocondri, le centrali energetiche delle nostre cellule che invecchiando producono un eccesso di ROS che contribuiscono allo stress ossidativo; questo innesca l’inflammaging che si traduce in invecchiamento cutaneo. E la nuova frontiera della cosmetologia anti-aging ha come target proprio i mitocondri. Una proposta viene da una nuova tecnologia, la Permeable AntioxidantS System (PASS), sviluppata per ottenere un efficace assorbimento cutaneo di molecole ad azione antiossidante a livello mitocondriale, attraverso l’impiego di vescicole di acido ascorbico ed oleico. Grazie alla PASS è possibile veicolare molecole come Glutatione, Coenzima Q10, vitamina C che contrastano lo stress ossidativo e prevengono l’invecchiamento cutaneo. Con la stessa tecnologia è stato messo a punto un integratore alimentare orosolubile (protocollo IN-OUT) (abstract 199, Anadela Serra Visconti; abstract 165, Simone Ugo Urso)

“Il ringiovanimento deve lasciare il posto alla manutenzione. E’ fondamentale che l’obiettivo del medico esetico sia di far portare bene alla paziente la prorpia età – commenta il presidente della SIME Emanuele Bartoletti – Ogni eccessivo tentativo di ringiovanimento è patetico spesso con risultati grotteschi. E’ per questo che la Medicina Estetica si deve concentrare su terapie che, se eseguite dopo una diagnosi precisa, se ripetute costantemente nel tempo, mantengono in ottimo stato la cute e ritardano i danni da invecchiamento. Parole d’ordine: PREVENIRE e MANTENERE”.

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