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Per il 90% degli italiani (+7%) è necessaria una certificazione che garantisca l’origine dei prodotti agroalimentari made in Italy all’estero

Stefano Patuanelli e Alfonso Pecoraro Scanio
Stefano Patuanelli e Alfonso Pecoraro Scanio
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Lo conferma il XII Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” presentato in diretta streaming con il ministro Patuanelli (Mipaaf) e Jimmy Ghione (Inviato di Striscia la Notizia e testimonial della campagna #NoFakeFood).

I dati dell’indagine, realizzata da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, in collaborazione con ITA0039 – 100% Italian Taste Certification by Asacert, confermano l’agricoltura italiana come un settore strategico del sistema Paese che punta alla qualità dei prodotti, alla multifunzionalità e alla difesa del territorio.

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(ROMA, 12 ottobre 2022) La Fondazione UniVerde, presieduta dall’ex Ministro delle politiche agricole e dell’ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e Noto Sondaggi hanno promosso questo pomeriggio la diretta streaming di presentazione del XII Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, realizzato in collaborazione con ITA0039 100% Italian Taste Certification by Asacert.

Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della campagna #NoFakeFood contro agropirateria e in difesa dell’Italian taste, ha dichiarato: “Dal Rapporto è evidente che gli italiani ritengono l’agricoltura uno dei settori chiave per lo sviluppo dell’economia del Paese. Proprio dalla riforma che ho firmato nel maggio 2001, sono nate quelle realtà che oggi rappresentano le nuove forze di rilancio, in termini di eccellenza delle produzioni, di tutela del territorio e della proposta di servizi. Tuttavia, i dati del XII Rapporto evidenziano la tendenza secondo cui per i prodotti agroalimentari made in Italy all’estero è necessaria una certificazione che ne garantisca l’origine (confermato dal 90% degli italiani, +7% rispetto alla scorsa rilevazione). Su questo tema occorre dunque costruire una competenza anche nel prossimo Governo, rilanciando l’importanza della tutela del comparto agroalimentare italiano dalle contraffazioni. Ciò permetterebbe di recuperare miliardi di euro di possibile export e di aumentare l’occupazione in questo settore in un momento particolare di difficoltà”.

Stefano Patuanelli, Ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali: “La tutela dell’agroalimentare è stato uno dei temi su cui mi sono maggiormente battuto in questi diciotto mesi in cui ho avuto il privilegio di guidare il Mipaaf. Le azioni di promozione rappresentano uno degli strumenti più efficaci per lo sviluppo del settore, ancor più se vedono il coinvolgimento della filiera, delle rappresentanze di settore e delle componenti politiche sia nazionali che territoriali. Accompagnare anche le piccole produzioni agroalimentari, che rappresentano un grande valore simbolico per il nostro Paese è una delle missioni di questo Ministero. Il consumatore, come ha confermato anche lo studio che è stato presentato oggi, vede nella certificazione un valore aggiunto nel momento dell’acquisto o del consumo del prodotto. Proprio per questo è necessario continuare a lavorare sia nel mercato interno che in quello estero per porre al centro dell’azione politica la difesa dei prodotti certificati, attraverso forme di etichettatura che non creino condizionamento ma informazione, la tutela della dieta mediterranea e opporsi a ogni tentativo di omologazione alimentare, imitazioni, contraffazioni e fake news che non fanno che danneggiare alcune delle più importanti filiere nazionali e tradire la fiducia del consumatore.”.

Fabrizio Capaccioli, Managing Director Asacert e ideatore del Protocollo ITA0039: “Questi dati ci forniscono un importante sguardo d’insieme sul modo in cui gli italiani percepiscono lo stato della tutela dei prodotti agroalimentari Made in Italy. Secondo il campione preso in considerazione, i prodotti italiani non sono sufficientemente tutelati per il 69% degli intervistati, con un peggioramento percepito rispetto al 2020 di ben 8 punti. Dato coerente con il 90% (dato maggiore di ben 12 punti rispetto al 2020) fatto registrare da coloro che ritengono necessaria una certificazione che garantisca l’effettiva provenienza 100% italiana dei prodotti della nostra tradizione agroalimentare presenti anche nei ristoranti all’estero. Un’indagine significativa che conferma la necessità di agire. ITA0039 | 100% Italian Taste Certification by Asacert si impegna da anni per la tutela e la valorizzazione del mercato enogastronomico italiano, grazie al protocollo di certificazione e all’app. I tecnici Asacert verificano l’effettiva ‘italianità’ nel mondo della ristorazione attraverso scrupolose e metodiche attività di audit. Tutela e affidabilità certificata da un ente terzo, a garanzia di produttori, ristoratori e consumatori di tutto il mondo. Il nascente Osservatorio sul Fakefood, sarà uno strumento concreto per diffondere e valorizzare cultura, identità a salvaguardia dell’economia e della salute dei consumatori”.

Jimmy Ghione, Inviato di Striscia la Notizia e testimonial della campagna #NoFakeFood: “Sono felice di sostenere l’iniziativa promossa da Alfonso Pecoraro Scanio per difendere e valorizzare la qualità delle produzioni e del cibo italiani. Con Striscia siamo impegnati da anni nella lotta alla contraffazione e all’Italian sounding testimoniando questi fenomeni che aggrediscono il made in Italy, anche con servizi in giro per il mondo. Occorre intervenire con decisione per difendere le imprese oneste che producono sui territori di origine alimenti genuini”.

Antonio Noto, Direttore di Noto Sondaggi, ha presentato i dati del XII Rapporto secondo cui l’86% degli italiani conosce e considera l’agricoltura multifunzionale un importante settore di sviluppo dell’economia italiana (+3% rispetto alla precedente rilevazione). Nonostante si ritenga da incentivare l’attenzione riservata all’agricoltura (64%), il trend di chi valuta adeguato l’impegno delle Istituzioni è in costante crescita arrivando a toccare il 32% (+6% rispetto alla precedente rilevazione). Anche se si ritiene che la condizione degli agricoltori sia da valorizzare ulteriormente, il dato relativo a chi la valuta cambiata in meglio aumenta di quattro punti percentuali rispetto alla scorsa analisi (16% contro 12%). Si riduce inoltre la forbice tra coloro che percepiscono il lavoro degli agricoltori come poco remunerativo (dal 72% della precedente rilevazione al 66% dell’attuale Rapporto) e cresce di sette punti percentuali la valutazione di chi lo riconosce equo, sfiorando il 20% del campione. Il 71%, inoltre, ritiene i prodotti agricoli italiani più saporiti, più genuini (72%) e più controllati (70%, ben +10%) rispetto a quelli provenienti dagli altri Paesi.

La diretta streaming, moderata da Mariaelena Leggieri (Giornalista di TeleAmbiente) e promossa con la media partnership di Italpress, Askanews, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus, segue l’anticipazione del XII Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, con focus sugli agriturismi, realizzata da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica, presentata a Roma il 17 giugno scorso a Palazzo Rospigliosi, in occasione della XXXIV Assemblea Nazionale di Terranostra, alla vigilia della Giornata Internazionale per la Gastronomia Sostenibile 2022 proclamata dall’Onu.

XII RAPPORTO “GLI ITALIANI E L’AGRICOLTURA”

SINTESI

Il 33% degli italiani consiglierebbe ai propri figli di fare gli agricoltori, essendo un lavoro rilevante rispetto alla tutela dell’ambiente (76%). In particolare, vengono valutati come positivi gli effetti in termini di: permanere della tradizione agricola (74%), coltivazione di cibo biologico (53%), manutenzione del territorio da frane e allagamenti (58%). L’82% del campione (+5%) affiderebbe a loro la gestione del verde pubblico.

Per quanto riguarda le attività agricole multifunzionali, gli intervistati gradiscono l’agriturismo con ospitalità per dormire (91%, +4% rispetto alla media delle rilevazioni 2014-21), la vendita diretta di prodotti (95%), fattoria didattica (82%), attività agro-sportive (73%), agro-asili (83%).

In tema di prodotti agricoli, è stabile il trend degli intervistati che acquistano i prodotti agricoli presso farmers market (36%) con una crescita che si registra per il canale di acquisto in agriturismo (42%, +4%). Di un farmer market viene apprezzata la qualità dei prodotti (43%), il rapporto qualità-prezzo (26%), il contatto diretto con il produttore (17%), la stagionalità dei prodotti (14%). Il 76% del campione è contrario agli ogm in agricoltura.

Capitolo relativo alla tutela del sistema agroalimentare italiano. Per il 69% degli italiani i prodotti agroalimentari made in Italy all’estero non sono sufficientemente tutelati ma cresce la percentuale di chi ritiene che effettivamente lo siano (14%, +2%). Mangiando all’estero in un ristorante italiano, il 37% del campione non ritiene di aver trovato corrispondenza in termini di genuinità tra quello che era presentato come italiano e il piatto trovato in tavola.

Guardando infine all’ospitalità green, i motivi per cui gli italiani scelgono l’agriturismo sono: contatto con la natura (61%), enogastronomia (48%), relax (45%). Il gradimento di aprire una struttura agrituristica è molto alto nelle Isole (62%) seguito da Sud (53%), Centro (44%) e Nord Est (40%).

Scarica la versione integrale del XII Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, clicca: qui.

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