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“Sogno in Italiano” di Tatè Nsongan. L’intervista

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“Sogno in Italiano” di Tatè Nsongan è un brano che descrive l’esperienza di un immigrato in Italia, le sue domande, le sue sensazioni, la voglia – a volte ancora incompresa – di essere accolto e di condividere. Nonostante l’umanità si sposti da sempre, forse siamo ancora lontani dall’essere davvero cittadini del mondo.

Com’è iniziato il tuo percorso?

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Imparo a suonare già da bambino gli strumenti percussiva della tradizione africana. Crescendo mi sono innamorato sempre di più di questa forma d’arte.

Come potremmo definire il tuo genere?

In realtà non ho un genere particolare perché lavoro su un tema da sviluppare. C’è da dire che lavoro quasi sempre su una base afro, per poi aggiungere una melodia in base alla traccia che sto seguendo. Si può dire “Afro beat”.

Che messaggio vorresti lanciare con la tua musica?

Il mio messaggio è semplice: Penso che la politica sia l’arte di vivere assieme, portare pace e speranza, perché la guerra porta via con sé i giorni migliori.

Sappiamo che hai collaborato con Myriam Makeba nel Tour in Camerun. Ci racconti questa esperienza?

Proprio così! Nel tour in Camerun lei cercava un gruppo di percussioni e danze  e al tempo c’erano due grandi formazioni: Les Genies Noirs de Douala e Les Ballets nationale du Camerun. Mama Africa scelse Les Genies Noirs, ed è così che nasce la collaborazione.

Quanto è stata importante la collaborazione con i MAU MAU? Che ricordi hai di questa esperienza?

Abbiamo iniziato nei primi anni ’90, mescolando il dialetto piemontese con la lingua Bassà del Camerun (la mia lingua madre): è stata un’esperienza indimenticabile. Basti pensare che all’inizio eravamo solo in tre con una fisarmonica, una chitarra e un djembè. Con il tempo siamo maturati e arrivati fino a 18 elementi sul palco; sui nostri vissuti potremmo scrivere un libro! I Mau mi hanno aperto le porte nella scena musicale torinese e non solo.

Da poco è uscito il tuo nuovo singolo. Ti va di presentarlo ai nostri lettori?

Queste sono le parole di Cristina, con cui ho cantato “Sogno in italiano”: “Immedesimarsi nell’esperienza di un immigrato in Italia, le sue domande, le sue sensazioni, la voglia – a volte ancora incompresa – di essere accolto e di condividere. Nonostante l’umanità si sposti da sempre, forse siamo ancora lontani dall’essere davvero cittadini del mondo”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Per ora è appena uscito il singolo Sogno in italiano e sto lavorando per la sua promozione, poi ci sarà la tour invernale nei club.

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