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Theunskin: intervista alla band in occasione dell’uscita del disco “Behind the Highest Peak”

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Il 9 dicembre 2022 è uscito “Behind the Highest Peak”, il nuovo album dei Theunskin. Il gruppo è nato a Milano nel 2015 come side project di una band Gothic Rock sulle tracce stilistiche di 69 Eyes e HIM. Il nome non ha volutamente una traduzione letterale, potremmo dire senza pelle, o meglio ancora letteralmente spogliati delle atmosfere Gothic.

La band è oggi composta da: Iacopo Lucherini alla voce, Simone Montagnani e Patrick Aiello alla chitarra, Alberto Monaco al basso e Giorgio Agolini alla batteria.

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Com’è iniziato il progetto dei Theunskin?

Il progetto THEUNSKIN nasce a Milano nell’anno 2015 come side project di una band Gothic Rock, per i componenti già presenti la sfida è stata quella di spogliarsi del muro sonoro dato dalle chitarre distorte pur mantenendo dei fraseggi intensi ed emozionanti tipici della scena post-punk, dark, new wave internazionale. L’obiettivo iniziale era di portare le idee finalizzate a creare delle atmosfere fruibili esclusivamente in studio ma, il buon feeling avuto col pubblico nelle poche esibizioni live performate tra l’anno 2018 e l’anno 2019, hanno spinto i fondatori del progetto a concentrarsi su questo a tempo pieno trasformando una semplice collaborazione in una band vera e propria. Il completamento della formazione alla voce e alla batteria con elementi stabili hanno permesso la partenza verso un nuovo intenso viaggio musicale.

Che messaggio volete lanciare con la vostra musica?

Sinceramente il mondo di oggi è oramai saturo di messaggi, di pseudo messaggeri accompagnati giustamente da fan ma soprattutto da haters. Noi siamo interessati a stimolare i sentimenti, quelli veri e profondi. La nostra musica e intrisa di sentimenti e i testi delle nostre canzoni non sono da meno. I messaggi sono poi soggettivi: positivi, negativi o utili in base al contesto in cui vengono fruiti.

Come e dove trovate la vostra creatività musicale?

Si dice che una band è viva fino a quando ha lo spirito per comporre e proporre idee nuove. Noi siamo sempre impegnati a produrre nuova musica sia in gruppo, quando ci troviamo per provare le scalette per i live, sia individualmente. Per fortuna la tecnologia odierna permette di avere dei veri e propri mini studi casalinghi nel quale poter davvero sviluppare in tranquillità le nuove idee. Basta poi condividerle e attendere i feedback di ritorno arricchiti delle esperienze degli altri componenti.

Vi emozionate più in sala di registrazione o live?

L’atmosfera live è indubbiamente quella che ci elettrizza di più; alcune serate in sala a volte diventano magia.

Da poco è uscito il vostro secondo album “Behind the Highest Peak”. Cosa racconta questo progetto?

“Behind the highest peak” è un concept album che coinvolge 9 brani sui 10 pubblicati e tratta di un sentimento molto nobile e profondo: l’amore. L’amore nato da un rapporto molto stretto di amicizia che diventa talmente intenso da diventare opprimente, tossico. Da qui la perdita e quindi la caduta del protagonista che si troverà a doversi rialzare senza rinnegare il sentimento consumato ma portando tutta l’intensità di quanto provato all’interno di sé.

C’è un filo conduttore che lega i brani dell’album?

Si, l’amore: narrato come un percorso di crescita personale

Quali saranno i vostri prossimi impegni?

Nei prossimi mesi saremo impegnati nell’attività di promozione dell’album.

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